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.27/05

Nuove regole impattano sul trasporto transfrontaliero di rifiuti.

Si profila un futuro molto complicato per l’esportazione dei rifiuti per via dell’ingorgo legislativo in arrivo nei prossimi 24 mesi.

Si profila un futuro molto complicato per l’esportazione dei rifiuti, per via dell’ingorgo legislativo in arrivo nei prossimi 24 mesi. Sono infatti approvati o in via di definizione una serie di variazioni normative che avranno un enorme impatto sul commercio internazionale di rifiuti, con particolare ripercussioni sul mercato dei rifiuti tecnologici:
 
- Nuovo regolamento 2024/1157 che disciplina il trasporto transfrontaliero (Potete scaricarlo qui), con effetti scaglionati dal 2026 in poi. L’esportazione dei rifiuti diventa soggetta a controlli molto più stringenti (ad es. tutte le spedizioni in lista verde dovranno essere preannunciate con almeno un giorno di preavviso) e fuori dai paesi OCSE la procedura diventa particolarmente onerosa (è richiesto un audit della Commissione Europea sul sistema di rifiuti del paese che aderisce al nuovo regolamento e un audit periodico del notificatore sull’impianto di destino). Ci sono ancora diversi punti che non sono definiti (ad esempio manca una decisione OCSE per capire se paesi come il Turchia, Giappone, USA saranno assimilati alla Cina o agli altri paesi europei)
 
- Emendamento alla convenzione di Basilea. Il nuovo emendamento (Potete scaricarlo qui) prevede, a partire dal 1° gennaio 2025, la sospensione della possibilità di esportare in lista verde tutti i rifiuti elettronici e derivati. Sono abrogati infatti i codici OCSE GC010 e GC020.
 
- Revisione dei codici EER relativi alle batterie, grazie al quale molte batterie, oggi definite come non pericolose assolute, saranno classificate come pericolose assolute (senza tuttavia che siano indicate le HP con le ovvie e conseguenti interpretazioni fantasiose di produttori, autorità e controllori). Questa variazione nel catalogo europeo dei rifiuti porterà necessariamente ad una piccola rivoluzione negli operatori del settore che dovranno adeguare autorizzazioni, fideiussioni, valutazioni di impatto ambientale e molto altro, nonché ulteriore pressione sulle autorità di notifica che già da alcuni anni faticano a tenere il ritmo delle richieste.